La blockchain è solo l'ultima moda del momento per le aziende?

Trend

La blockchain è solo l’ultima moda del momento per le aziende?

Tempo di lettura:  6 Minuti

Non ne puoi più di leggere articoli e articoli sulle blockchain? Non mollare proprio ora! Devi resistere perché questo non è il solito articolo e perché questa tecnologia sta davvero offrendo la possibilità di ripensare da zero il mondo del lavoro. Hannah Hudson esplora il suo impatto potenzialmente rivoluzionario e ciò che significa per il lavoro flessibile

 

Se pensi che blockchain sia solo una parola che va tanto di moda ti stai sbagliando di grosso. Sempre più persone vogliono capire in che modo la tecnologia alla base dei bitcoin può modificare il modo in cui pensiamo al nostro lavoro e, soprattutto, il modo in cui lo svolgiamo. Cosa potrebbe fare questa tecnologia? Trasformare i processi di tutti i settori industriali, dalla finanza alla gestione dei diritti digitali, cambiando il modo in cui le aziende interagiscono con i loro clienti, il modo in cui le persone effettuano transazioni e il modo in cui i dispositivi Internet of Things (IoT) funzionano.

Blockchain: sai davvero cos’è?

Definizione breve: la tecnologia blockchain permette alle aziende di semplificare e ottimizzare transazioni complesse rendendo la condivisione dei dati veloce, trasparente e completamente sicura. La blockchain registra ogni transazione online indipendentemente dal tipo (denaro, merci, servizi o dati privati) e nel momento stesso in cui si verifica in svariate sedi Internet. Le registrazioni si chiamano blocchi (block) e ogni blocco contiene la cronologia crittografata dei blocchi che lo hanno preceduto. Da qui il termine "chain", catena.

Sai perché è così importante?

L’obiettivo delle aziende è lavorare in modo più intelligente e più rapido. Ed ecco che la blockchain arriva in loro soccorso. Al momento, si affidano a lei o hanno intenzione di farlo per applicazioni molto diverse tra loro: pagamenti interbancari, monitoraggio di container, verifica della proprietà e dell’autenticità di diamanti e convalida delle credenziali accademiche.

Le imprese di tutto il mondo hanno alzato le antenne. Nel dicembre del 2016 Deloitte ha pubblicato un sondaggio a cui hanno risposto dirigenti senior di imprese con un fatturato annuale pari o superiore a 500 milioni di dollari. Ebbene, il 38% degli intervistati ha dichiarato di aver già investito almeno 5 milioni di dollari nella tecnologia blockchain, mentre il 10% ha affermato di aver investito almeno 10 milioni di dollari(1).

È chiaro che l’entusiasmo è alle stelle. Ma perché? Più di un terzo dei dirigenti ritiene che la blockchain possa migliorare le operazioni dei sistemi, riducendo i costi o aumentando la velocità. Più di un terzo (37%) ha citato le funzioni di sicurezza avanzate della blockchain come il vantaggio principale offerto dalla tecnologia. Infine, quasi un quarto (24%) ha evidenziato che la blockchain potrebbe rendere possibili nuovi modelli di business e flussi di entrate.

 Il modo in cui lavoriamo è destinato a cambiare. Come?

Per capire il vero potenziale della blockchain, c’è un’altra cosa che devi conoscere: gli smart contract. Non è possibile fissare le regole che governano il funzionamento di ogni contratto attivato da un codice della blockchain e l’esecuzione degli scambi di dati senza di essi.

Nick Szabo, pioniere della blockchain, ha scritto in un recente white paper per The Chamber of Digital Commerce: "La forma originaria di uno smart contract è il semplicissimo distributore automatico, al centro del quale è presente un meccanismo di sicurezza: l’importo presente nella cassa deve essere inferiore al costo che deriverebbe dalla violazione della cassa stessa. Inoltre, il distributore riflette la natura stessa dell’affare: calcola e fornisce il resto sulla base della scelta del prodotto da parte del cliente(2)".

Aggiunge: "Gli smart contract possono ridurre i costi derivanti dal calcolo di risultati complessi, rendendo quindi possibile la creazione prima impossibile di nuovi tipi di contratti(3)". Semplificando: se sei un’azienda con tantissime registrazioni di transazioni commerciali, con gli smart contract puoi digitalizzare la compilazione dell’Uniform Commercial Code e automatizzare i processi di rinnovo e rilascio.

Oppure, se la tua impresa si occupa del trasferimento internazionale di merci, con la blockchain puoi semplificare questa attività usando lettere di credito e ordini di pagamento commerciali più rapidi, offrendo una maggiore liquidità degli asset finanziari.

Anche gli istituti finanziari possono trarre vantaggio dagli smart contract: infatti possono usarli per registrare in modo accurato e trasparente i dati finanziari, migliorando quindi il sistema di reporting e riducendo i costi legati ad auditing e assicurazioni.

Come se non bastasse, gli smart contract possono anche fornire una maggiore visibilità in ogni fase di una catena di approvvigionamento. I dispositivi possono usare l’IoT per scrivere su uno smart contract che un prodotto sta passando dal magazzino di una fabbrica agli scaffali di un negozio, offrendo così quella visibilità in tempo reale sull’intera catena di approvvigionamento di un’azienda tanto agognata.

La blockchain è solo l'ultima moda del momento per le aziende?

Vuoi aiutare la tua azienda a lavorare in modo più efficiente? Sblocca il potere della blockchain

 

Avrà un impatto sui lavori? E se sì, quale?

Don e Alex Tapscott sostengono che "La blockchain potrebbe essere il grande livellatore economico" nel loro libro, Blockchain Revolution (e il titolo la dice lunga), suggerendo quindi che questa tecnologia potrebbe eliminare gli intermediari dalla nostra economia, premiando coloro che creano un vero valore.

C’è un però: la blockchain potrebbe ridurre il ricorso ad alcuni tipi di intermediari di terze parti, come banche, avvocati e broker, ma non eliminerebbe necessariamente il lavoro manuale. Ecco cosa ha detto il fondatore della piattaforma per blockchain Ethereum, Vitalik Buterin: "Mentre la maggior parte delle tecnologie tende ad automatizzare i lavoratori periferici che svolgono compiti non qualificati, le blockchain fanno il contrario: automatizzano al centro". Ad esempio: "Invece di lasciare un taxista senza lavoro, la blockchain lascia Uber senza lavoro e permette al taxista di lavorare direttamente con il cliente".

La blockchain ricoprirà anche un altro ruolo. Sarà il catalizzatore per nuovi ruoli nella criptovaluta e in altri business correlati. Un sondaggio del 2017 ha individuato i settori in cui la ricerca di talenti della blockchain è più competitiva. Di tutti i dirigenti di servizi finanziari intervistati, il 51% è alla ricerca di talenti nella tecnologia di trading, il 47% sta cercando programmatori e l’ultimo 44% vuole personale esperto in analitica(4).

Anche l’assunzione e la formazione saranno destinate a cambiare?

Gli editor dell’azienda di foresight professionale Fast Future(5), Alexandra Whittington e Rohit Talwar, affermano: "Manager e Risorse Umane potranno presto approfittare della blockchain per creare registri trasferibili permanenti della storia formativa di un dipendente". E aggiungono: "Un sistema di gestione della formazione basato su blockchain potrebbe permettere a un datore di lavoro di restare aggiornato su tutte le attività di formazione e sviluppo a cui i suoi dipendenti hanno partecipato, dai webinar aziendali obbligatori al counselling sul benessere, anche se i dipendenti sono distribuiti in più spazi di lavoro".

E per quanto riguarda l’assunzione? Anch’essa potrebbe essere semplificata grazie a meccanismi di verifica dell’identità gestiti dai dipendenti e autenticati da agenzie indipendenti. "Oggi come oggi i nostri dati sono nelle mani e monetizzati da piattaforme centralizzate come LinkedIn, ma in futuro i blockchain ledger potrebbero sostituire i CV, diventando la migliore rappresentazione della storia professionale e formativa di una persona", sostiene Talwar.

L’editor ci fornisce anche un esempio: la startup APPII, la prima a lanciare CV verificati da blockchain. Questo sistema innovativo ha permesso a reclutatori, agenzie interinali e altre aziende di terze parti di verificare se il candidato è veramente in possesso di una laurea, una qualifica professionale e una posizione in un’azienda rilevante del settore.

La blockchain aiuterà anche chi lavora da remoto? In che modo?

"La tecnologia blockchain è dotata di funzioni che potrebbero aiutarci a creare la nuova generazione di piattaforme lavorative, rendendole più eque ed efficaci", scrive Andy Spence, consulente strategico della forza lavoro per RSA. "Pregiudizi e preconcetti, mancanza di visibilità sui dipendenti disponibili, bassi livelli di fiducia nei social network centralizzati, spam e tariffe elevate degli intermediari", tutti questi e altri ancora sono i problemi tipici del reclutamento. Il consulente però sottolinea che: "La blockchain potrebbe aiutarci a migliorare il modo in cui abbiniamo un lavoro ai dipendenti adatti e disponibili(6)".

Secondo Spence, l’uso degli smart contract tra cliente e lavoratore offrirebbe un ulteriore vantaggio, ovvero pagamenti più sicuri e più rapidi. "In questo modo si ridurrebbero i problemi relativi al flusso di cassa causati dal ritardo nei pagamenti ai lavoratori e il ricorso a piccoli prestiti", sostiene il consulente. Ma i vantaggi per i lavoratori non si fermerebbero qui: "La blockchain (ma non solo) darebbe loro la possibilità di condividere lo stipendio con i familiari, anche nel caso in cui si trovino oltreoceano, riducendo al minimo le commissioni".

Anche l’accesso ai dati remoti da parte dei dipendenti sarà più sicuro grazie a questa tecnologia. Prendiamo l’esempio di Enigma, una startup del MIT Media Lab. L’azienda prende i vantaggi in termini di privacy e sicurezza offerti dalla blockchain e li inserisce in una piattaforma cloud decentralizzata che garantisce la privacy. In questo modo Enigma crittografa e protegge i dati anche quando vengono condivisi con altri. I dati, quindi, sono archiviati, condivisi e analizzati senza mai essere completamente rivelati a nessuno.

Che aspetto avrà l’ambiente di lavoro del futuro?

Whittington di Fast Future sostiene che l’automazione e la semplificazione dei processi lavorativi rese possibili dalla blockchain porteranno a una riduzione degli organici aziendali e dei requisiti degli uffici arredati. "Le imprese potrebbero arrivare a chiudere i loro uffici e ad avvalersi del lavoro flessibile e degli spazi di co-working più vicini alle aree residenziali o alle sedi di loro clienti".

Talwar si spinge oltre e afferma che: "La fase successiva potrebbe essere la nascita di spazi di co-working che agiscono come organizzazioni autonome decentrate (DAO), organizzazioni prive di dipendenti che userebbero una combinazione di sensori IoT intelligenti, IA e blockchain per la gestione degli ambienti di lavoro, l’emissione di contratti di locazione e l’invio e la raccolta automatici dei canoni di affitto in conformità alle condizioni pre-concordate consentite mediante uno smart contract".

 


Hannah Hudson è la redattrice della rivista di Regus

Fonti:

(1) https://www2.deloitte.com/us/en/pages/about-deloitte/articles/press-releases/deloitte-survey-blockchain-reaches-beyond-financial-services-with-some-industries-moving-faster.html

(2) https://digitalchamber.org/wp-content/uploads/2018/02/Smart-Contracts-12-Use-Cases-for-Business-and-Beyond_Chamber-of-Digital-Commerce.pdf

(3) https://digitalchamber.org/wp-content/uploads/2018/02/Smart-Contracts-12-Use-Cases-for-Business-and-Beyond_Chamber-of-Digital-Commerce.pdf

(4) http://uk.businessinsider.com/the-uk-has-a-blockchain-talent-problem-2017-7

(5) http://fastfuturepublishing.com

(6) https://www.thersa.org/discover/publications-and-articles/rsa-comment/2018/02/blockchain-platforms-can-enable-good-work