Un distributore d'acqua in mezzo a una foresta

Voci

Che cosa fanno i dirigenti più illuminati per i dipendenti a distanza?

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I vantaggi di una forte cultura aziendale sono ben noti: impegno, produttività e lealtà, per citarne alcuni. Come si può tuttavia garantire un investimento emotivo da parte dei dipendenti che non lavorano in ufficio?

 

Le più grandi e influenti aziende internazionali sono spesso quelle che hanno un senso più chiaro della "cultura aziendale", secondo l’esperto e consulente americano Chris Dyer, il cui ultimo libro, "The Power of Company Culture", ha vinto il premio come miglior business book agli Independent Press Awards 2018. Tuttavia, ciò solleva una domanda delicata per le aziende che hanno una forza lavoro remota di grandi dimensioni: come fare a instillare una serie di valori aziendali quando la maggior parte del personale non si incontra mai?

Secondo uno studio condotto da IWG, società madre di Regus, all’inizio di quest’anno(1), il 70% delle persone lavora al di fuori di uno dei principali uffici aziendali per parte della settimana, che diventa metà settimana o più per il 53% di esse. Una ricerca condotta dalla Harvard Business Review(2) ha rilevato inoltre che è più probabile che il personale da remoto si senta trascurato e tagliato fuori dai colleghi.

È dunque possibile instillare una cultura aziendale quando i dipendenti non si trovano tutti nello stesso luogo? E se sì, come? Chris Dyer, che ha trascorso gli ultimi 20 anni a offrire consulenze a organizzazioni leader, tra cui Citigroup, Honda e Century 21, ha tutte le risposte…

Che cos’è la cultura aziendale?

Chris Dyer: È il modo in cui le persone lavorano, in cui i dipendenti agiscono quando non sono osservati. Come prendiamo decisioni? Come interagiamo gli uni con gli altri e con il resto del mondo durante il giorno? Quella cultura è un insieme di credenze e un insieme sottinteso di linee guida e processi.

Perché è così importante?

CD: La cultura aziendale rappresenta il modo fondamentale in cui le aziende riescono non solo ad ottenere un vantaggio sul mercato, ma anche ad eccellere, ad avere successo e a raggiungere gli obiettivi desiderati, oltre a conservare i migliori talenti e ad allontanare le figure non necessarie nella propria organizzazione. Quando si è trasparenti e si agisce in prima linea nel rappresentare i valori aziendali, anche i dipendenti saranno portati a esporsi, anche se una determinata azienda potrebbe non essere il posto giusto per loro. Le migliori aziende al mondo, e le più redditizie, hanno tutte una cultura aziendale molto elevata, secondo il personale e in base a verifiche condotte da terzi.

Quali sono i vantaggi?

CD: Uno studio condotto da Gallup lo scorso anno(3) ha rivelato che il fattore numero uno a determinare la felicità dei dipendenti di un’azienda è la possibilità di essere ascoltati, piuttosto che la retribuzione o le prospettive di promozione. Penso che si tratti di un aspetto relativamente semplice da rivedere da parte dei leader, che possono fare un passo indietro e coinvolgere maggiormente il proprio team assicurandosi che il personale venga ascoltato. Ovviamente, non è necessario mettere in pratica ogni idea dei dipendenti; tuttavia, il personale deve avere l’opportunità di condividere ciò che percepisce, essere in grado di esporre ciò che sa, consentire ad altri di ascoltarli ed elaborare tali informazioni.

In che modo il lavoro a distanza influisce sulla cultura aziendale?

CD: Se la tua azienda lavora con molti dipendenti da remoto, la cultura aziendale passa dall’essere uno degli aspetti più importanti a diventare l’elemento più importante in assoluto. Questo perché è più difficile per quei dipendenti capire che cosa ci si aspetta da loro e come devono agire se non si forniscono loro delle linee guida ben strutturate. È un po’ come fornire loro una coperta di Linus per dire, "Ecco come lavoriamo". I leader devono essere molto chiari riguardo ai propri valori, alla propria mission, a ciò che vendono e al perché fanno affari. E questo deve fluire dall’alto in basso.

Chris Dyer, autore di "The Power of Company Culture"

Chris Dyer, autore di "The Power of Company Culture"

 

Quali sono alcune tecniche pratiche per coinvolgere un team remoto?

CD: Consiglio di utilizzare una tecnica chiamata "tribal speak"(4), che consiste nel dare nomi carini per aiutare le persone a capire che cosa rappresenta o meno un determinato elemento. Ad esempio, è possibile dare un nome alle riunioni, come un "meeting formichina" per risolvere un piccolo problema. Chiunque può convocare questo tipo di riunione e chiedere, "Ehi, ho questo problema, chi mi aiuta?" e in genere non dura più di 15 minuti.

Un "meeting struzzo" viene organizzato quando qualcuno non capisce qualcosa e ha bisogno che un paio di persone glielo spieghino. Un "meeting tigre" è riservato ai problemi maggiori. Le persone devono presentarsi preparate e aver svolto delle ricerche per una sessione di due ore. Personalmente, invito le aziende a inventare il proprio vocabolario e i propri acronimi su misura. In questo modo, aumenteranno la produttività e permetteranno alle persone di comunicare in modo efficace.

Quali strumenti o app consigli di utilizzare?

CD: Come sistema di gestione dei progetti mi piace Base Camp(5). Quando si ha un nuovo cliente o si assume un nuovo dipendente, Base Camp offre un modello completo di tutto ciò che c’è da fare, senza neanche la necessità di convocare un incontro. Una persona è incaricata di portare avanti un progetto e tutti vengono informati su ciò che devono fare e lo fanno. Base Camp(6) offre numerosi strumenti davvero interessanti, tra cui la registrazione delle telefonate per la formazione. Marco Polo(7), un programma di videochat, è un altro ottimo strumento. È un po’ come una radio a due vie della vecchia scuola. Si registra un video e il destinatario può iniziare a guardarlo qualche istante dopo aver iniziato a parlare, ma non può interrompere. Questo può essere utile per i team remoti con pianificazioni completamente diverse.

Anche Slack(8) è fantastico, perché consente di creare una "stanza", chiamata "distributore" (o qualcosa di simile), dove i dipendenti possono parlare delle loro famiglie o di altre cose di cui avrebbero parlato davanti al distributore delle bibite in un ufficio fisico. Si tratta anche di un ottimo posto per dare riconoscimenti, ossia dove è possibile ringraziare i colleghi perché tutti possano vederlo e ringraziare a loro volta. Serve un meccanismo intenzionale per assicurarsi che ciò accada.

Come posso convincere la mia azienda a iniziare a pensare seriamente alla nostra cultura?

CD: La cultura aziendale aumenta la produttività. I dipendenti che comprendono le regole del gioco, ossia le finalità dell’azienda, oltre ad avere accesso alle informazioni corrette, migliorano la cultura aziendale e rendono l’azienda più produttiva. Numerose ricerche(9) dimostrano che le aziende con la migliore cultura aziendale hanno anche punteggi molto alti per il profitto. C’è una correlazione diretta.

 


"The Power of Company Culture: How any business can build a culture that improves productivity, performance and profits" di Chris Dyer è pubblicato da Kogan Page

Dyer ha raccontato la sua storia al giornalista britannico Etan Smallman

Fonti:

(1) https://www.iwgplc.com

(2) https://hbr.org/2017/11/a-study-of-1100-employees-found-that-remote-workers-feel-shunned-and-left-out

(3) http://gallup.com/file/reports/199961/SOAW%202017%20FINAL.PDF

(4) https://www.hrzone.com/lead/culture/communicating-company-culture-understanding-the-role-of-unique-language-in-business

(5) https://basecamp.com/

(6) https://getbase.com/

(7) http://uk.businessinsider.com/marco-polo-app-how-to-use-tips-and-tricks-photos-2017-1

(8) https://slack.com/

(9) https://www.forbes.com/sites/williamcraig/2017/08/03/8-ways-company-culture-drives-performance/