Una nuvola e un edificio per uffici

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Che cosa ci riserva il cloud?

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La rivoluzione del lavoro da remoto ha amplificato più che mai l’importanza del cloud, che non può più essere ignorato, scrive James Day, giornalista esperto di tecnologia

 

Se le previsioni sono corrette, il cloud supporterà metà del personale negli Stati Uniti(1) e nel Regno Unito(2) che lavorerà da remoto entro il 2020. Una ricerca condotta da IWG, società madre di Regus, suggerisce che il 53% delle persone abbandonano l’ufficio fisico 2,5 giorni alla settimana o più, mentre il 70% lo fa almeno una volta alla settimana(3).

Alimentato dalla domanda dei dipendenti di una maggiore flessibilità e un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro, il cloud computing è diventato fondamentale ed è sempre più sofisticato, dall’offerta delle migliori applicazioni disponibili alla connessione dei dipendenti con i colleghi in tutto il mondo, passando per l’accesso immediato ai documenti su più dispositivi.

Benché sia stato necessario del tempo perché le aziende si adattassero e comprendessero i vantaggi di una forza lavoro sul cloud, l’aumento dei risparmi e l’uso efficiente degli immobili indicano che il messaggio sta finalmente arrivando: i significativi guadagni in termini di produttività(4) che può produrre il cloud sono la testimonianza del suo crescente successo.

Diamo uno sguardo a come è nato il cloud e concentriamoci su alcune delle ultime innovazioni finalizzate ad aiutare le aziende ad adottare una tipologia di lavoro flessibile.

Come è nato il cloud

Torniamo agli anni Novanta, quando gli Application Service Provider (ASP) hanno immesso sul mercato le applicazioni basate sul Web. La tecnologia all’epoca era rozza e le reti insufficienti, ma il cloud dimostrò comunque di nascondere un potenziale.

Nacque così Java, che permise l’uso di applicazioni tramite un browser Web. Ben presto apparve chiaro che l’utilizzo di Internet per connettersi ad applicazioni off-premise avrebbe potuto funzionare davvero. Dieci anni dopo, Java era stato perfezionato e Internet era diventata la migliore rete del mondo.

All’improvviso, il personale si era ritrovato a bypassare la rete IT aziendale per trovare strumenti di lavoro migliori. I responsabili IT erano i custodi di un castello: avevano costruito attorno a loro un fossato e protetto dati e applicazioni e ora stavano perdendo il controllo.

Alla fine, il potere delle persone ha vinto sulla base del fatto che tale approccio li stava rendendo più produttivi e il cloud è diventato la forza inarrestabile che è oggi.

Cloud ibrido e multi-cloud a confronto

Fino al 70% del traffico di rete è ora diretto off-premise(5) e creato da lavoratori flessibili. Uno dei modi in cui i reparti IT stanno affrontando questa realtà è il cloud ibrido, che consente ai più diffusi provider di cloud pubblico, come Amazon Web Services o Google Cloud Platform, di lavorare in modo indipendente e, teoricamente, in perfetta armonia, insieme all’infrastruttura IT privata di un’organizzazione.

Ciò consente alle aziende di archiviare i dati sensibili su un cloud privato, sfruttando al tempo stesso le risorse messe a disposizione dalle applicazioni cloud pubbliche in un sistema win-win per i lavoratori flessibili.

Una innovazione emergente è il multi-cloud, che permette ai lavoratori da remoto di scegliere le applicazioni e i servizi migliori offerti da più provider di cloud pubblico alla volta: immaginalo come una compilation "best of" del cloud.

Una nuvola con ingranaggi all'interno

Il cloud computing offre guadagni significativi in termini di produttività

 

Compatibilità cloud tra dispositivi diversi

È possibile accedere a uno spazio di lavoro virtuale adeguato ospitato nel cloud da praticamente tutti i dispositivi degli utenti finali, che si tratti di computer desktop, laptop, smartphone o tablet. Ciò non solo consente al personale di lavorare nel modo più efficiente possibile,

ma ha anche un impatto estremamente positivo sulla gestione del tempo. Perché recarsi a lavoro nell’ora di punta, quando puoi lavorare da remoto fino a quando le cose non si sono calmate e poi entrare?

La messaggistica aziendale nel cloud

Come avviene con WhatsApp per le comunicazioni aziendali interne, la messaggistica aziendale offre al personale la possibilità di lavorare in modo collaborativo senza rimanere invischiati tra e-mail e riunioni inutili, eseguendo così le attività necessarie in modo più veloce ed efficiente.

Ma un servizio di messaggistica istantanea di livello non offre solo un modo pratico per comunicare. Dovrebbe funzionare senza problemi su tutti i dispositivi e includere elementi come chiamate vocali e video, tutti supportati in modo sicuro nel cloud.

Visto che alla fine tutto ciò che conta è essere veloci, non c’è da meravigliarsi se le piattaforme hanno tutte nomi che sembrano parole d’ordine. Fuze, Flock e Slack si sono ormai affermati come i servizi prediletti dagli utenti finali, perché sono facili da utilizzare e si installano praticamente all’istante.

L’Internet delle cose e il cloud

L’Internet delle cose (Internet of Things – IoT) descrive i dispositivi connessi a una rete. Piuttosto che di dispositivi tradizionali come i computer, si parla di dispositivi quali telecamere, termostati e microfoni. I dati raccolti da questi dispositivi vengono gestiti nel cloud, il che significa che i dipendenti che fanno affidamento su di esso possono accedervi e agire senza dover essere presenti.

Prendiamo ad esempio il settore manifatturiero, dove le macchine devono lavorare al massimo delle prestazioni. Tradizionalmente, i tecnici preposti dovrebbero trovarsi sul posto per monitorare il funzionamento dei macchinari; utilizzando i sensori IoT, essi possono invece tenere sotto controllo variabili come temperatura, consumo energetico e umidità ovunque si trovino.

L’impatto si fa sentire anche in ufficio. Poiché alcune aziende si rivolgono ad assistenti virtuali(6) per i ruoli amministrativi, l’IoT può aiutarle a svolgere attività che in precedenza avrebbero richiesto una presenza fisica.

Ad esempio, negli uffici di Upwork(7), una piattaforma globale di freelancing, dipendenti e visitatori sono accolti da un addetto alla reception virtuale che utilizza una combinazione di iPad e telerobot connessi a Internet. L’assistente virtuale può accoglierli e persino offrire loro una bottiglia d’acqua mentre notifica al personale che qualcuno è alla reception.

 


James Day è un giornalista esperto di tecnologia e vive e lavora nel Regno Unito

Fonti:

(1) https://www.verdict.co.uk/half-us-workforce-will-work-remotely-2020-need-5g-internet/

(2) http://smallbusiness.co.uk/half-uk-workforce-remotely-2020-2540827/

(3) http://www.iwgplc.com/

(4) https://www.inc.com/scott-mautz/a-2-year-stanford-study-shows-astonishing-productivity-boost-of-working-from-home.html

(5) https://www.zscaler.com/blogs/corporate/three-phases-cloud-evolution

(6) https://www.upwork.com/hiring/admin-support/why-you-need-a-virtual-assistant-5-tips-for-success/

(7) https://www.upwork.com/?gclid=Cj0KCQjwuYTYBRDsARIsAJnrUXB9OkitLif5uuUIi9h-ZIx1R-Ttn98TV9yMNjKtZ62v6j41qi_hGwAaAlGfEALw_wcB