Modellini di case in legno vicino a un computer portatile

Produttività

La sorprendente verità sul lavoro da casa.

Tempo di lettura:  5 Minuti

Il numero di persone che lavorano da casa è aumentato del 115% in un decennio, secondo alcuni report(1). Tuttavia, non si tratta di un modello adatto a tutti i dipendenti o a tutti i datori di lavoro. Analizzandone i pro e i contro, Matthew Jenkin è giunto a una conclusione inaspettata

 

Puoi indossare ciò che vuoi, sceglierti il tuo orario e non spostarti più per andare al lavoro: le persone che lavorano da casa sono oggetto d’invidia da parte di tutti coloro che sono costretti a recarsi in ufficio ogni giorno. Abbandonare completo e scrivania per passare a pigiama e divano potrebbe sembrare più comodo, ma aumenta davvero la produttività?

Un numero record di persone negli Stati Uniti(2) e nel Regno Unito(3) lavora attualmente da casa e gli esperti prevedono che questa cifra aumenterà ancora. Una ricerca della società di consulenza Boston Strategy Analytics ha stimato che la forza lavoro remota globale sarebbe cresciuta da circa il 38,8% di tutti i dipendenti nel 2016 al 42,5% nel 2022(4). Un altro studio mostra che un terzo dei dipendenti lavorerà da casa entro 10 anni(5).

Queste cifre non dovrebbero sorprendere. Un’indagine del 2017, condotta dal sito di offerte di lavoro statunitense FlexJobs, ha rilevato che il lavoro a distanza è il benefit più richiesto, con l’81% dei dipendenti che lo indica come il tipo di flessibilità lavorativa che desidera di più(6). Un numero sempre maggiore di aziende risponde alla crescente domanda offrendo ai dipendenti la possibilità di lavorare da casa o a distanza. Nel 2017, Amazon ha annunciato che avrebbe assunto 5.000 lavoratori da remoto entro la fine dell’anno(7), mentre Apple ha recentemente pubblicato un annuncio di lavoro per la ricerca di personale per mansioni a distanza(8).

Maggiore coinvolgimento

A prima vista, sembra esserci una forte argomentazione per l’home working. Un numero crescente di ricerche suggerisce che i dipendenti da remoto, inclusi gli home worker, svolgono più efficacemente le proprie mansioni quotidiane rispetto al personale d’ufficio. Uno studio del 2014 sui lavoratori del sito Web cinese di viaggi Ctrip ha confrontato la produttività dei dipendenti che lavoravano regolarmente da remoto con quella dei dipendenti che lavoravano esclusivamente in ufficio. Il risultato è stato che i telelavoratori hanno effettuato il 13,5% in più di chiamate di vendita rispetto ai loro colleghi in ufficio(9): quasi un giorno di lavoro in più. Hanno inoltre concluso il proprio lavoro prima dei dipendenti in ufficio e hanno riferito una maggiore soddisfazione lavorativa.

Secondo un’indagine condotta nel 2016 sui lavoratori da remoto statunitensi, circa il 91% delle persone che lavorano da casa si sente più produttivo rispetto a quando si trova in un ufficio(10). Inoltre, uno studio del Canada Life Group ha rilevato che gli home worker classificano la propria produttività a 7,7 su 10, rispetto a un punteggio di 6,5 dato dai dipendenti in uffici open-space(11). Un recente studio di Gallup ha anche dimostrato che i dipendenti che lavorano da casa tre o quattro giorni alla settimana hanno molte più probabilità di "sentirsi coinvolti" e meno inclini a sentirsi "non coinvolti" rispetto alle persone che lavorano in ufficio ogni giorno(12).

Difetti nel sistema

Eppure, nonostante la fretta di abbracciare l’home working, non tutti sono convinti. Uno studio LSE condotto su oltre 500 dipendenti e manager(13) sull’atteggiamento verso il lavoro flessibile ha rilevato che molti degli effetti positivi sono diminuiti nel tempo. I dipendenti non considerano più il lavoro a distanza come un privilegio e hanno iniziato a comportarsi in modo diverso dal personale in ufficio, producendo risultati simili.

Si è ritenuto che mancasse un sostegno professionale da parte dei datori di lavoro e la ricerca ha riscontrato scarsa comunicazione con i colleghi e limitate interazioni faccia a faccia. Di conseguenza, i dipendenti si sono lamentati con i propri datori di lavoro per aver forse arrestato il loro sviluppo professionale, sentendosi di conseguenza meno leali nei confronti dell’azienda.

A supporto di questa ricerca, importanti aziende come IBM e Yahoo hanno invertito le politiche di lavoro a distanza, avendo visto un calo della produttività come risultato(14).

Parte del problema con il lavoro a distanza risiede nel fatto che questo non cambia radicalmente la psicologia umana. Se sei una persona improduttiva in ufficio, è improbabile che cambi quando lavori da casa, dove ci sono molte altre distrazioni, che si tratti della TV, delle faccende domestiche o della torta avanzata in frigo. Ti serviranno comunque tattiche e strategie per aiutarti a lavorare in modo efficace.

Gli intervistati in un sondaggio Regus del 2017 hanno infatti riferito che lavorare da casa li ha lasciati soli, senza interazione con altri professionisti, a fare irruzione nel frigo e a essere costantemente disturbati da familiari rumorosi.

Una donna che lavora felicemente da casa

Anche se la tua produttività può aumentare mentre lavori da casa, anche la tua sensazione di isolamento e solitudine può farlo

 

Spazi collaborativi

Forse ciò che serve è uno spazio di lavoro che offra i vantaggi della produttività del lavoro da remoto, ma senza la tentazione di crollare sul divano. Non sorprende quindi che, così come è aumentato il lavoro da remoto o home working, sia cresciuta anche la necessità di spazi di co-working in cui i membri possono collaborare e fare networking con professionisti che la pensano come loro. Nel 2017, gli spazi di co-working a livello globale erano 15.500(15), un numero in crescita rispetto ai 12.100 del 2016, che si prevede debba salire a 18.900 nel 2018.

Barnaby Lashbrooke, fondatore dell’assistente virtuale Time etc(16), ritiene che l’ufficio sia tutt’altro che morto e che resti uno spazio di lavoro produttivo per molte persone. Nella sua stessa azienda, ha riconosciuto fin dall’inizio che non tutto il suo personale avrebbe dato il meglio da casa, lasciando quindi l’home working una pratica facoltativa. Lashbrooke suggerisce che alcune aziende e dipendenti siano state troppo veloci ad attivare l’home working, senza considerare se vi fosse una corrispondenza con la loro personalità.

"L’home working dovrebbe essere personalizzato per ogni individuo", afferma Lashbrooke. "Imponendolo a tutti i livelli senza fare valutazioni, si corre il rischio di mettere persone che necessitano di stimoli e contatti umani all’interno di un silos isolato, senza ottenere probabilmente i risultati sperati".

Una delle maggiori sfide per gli home worker è chiaramente la ricerca di opportunità di interazione sociale. Kudzi afferma che l’ambiente dell’ufficio, che si tratti di un ufficio tradizionale o di uno spazio di co-working, torna ancora in primo piano quando si tratta di organizzare riunioni e creare connessioni importanti.

"I momenti in cui ci si incontra alla macchinetta del caffè sono spesso quelli in cui si verifica un coaching informale. È qui che si viene anche a conoscenza di molte fatti che accadono in azienda", afferma Kudzi. "Penso che determinati elementi del lavoro in ufficio siano importanti. Anche se si lavora in proprio, è fondamentale ritagliare dei momenti per incontrarsi con altri e stabilire rapporti informali".

Trovare un equilibrio

La nozione di home working non deve tuttavia essere accantonata del tutto. Piuttosto, è necessario trovare un equilibrio. Ciò potrebbe essere possibile utilizzando uno spazio per uffici condiviso per riunioni e attività con scadenze specifiche e avvalendosi del lavoro a domicilio per attività più creative o incentrate sull’utente.

Psicologicamente, questo aiuta a smettere di pensare che l’home working sia diverso dal lavoro d’ufficio. Judy Heminsley, fondatrice del blog di lifestyle "All Things Bright & Good" e autrice di "Work from Home", afferma che molti home worker trovano difficile liberarsi dalla routine dell’orario 9-17, quindi potrebbero trovare più facile mantenere la struttura in atto inizialmente.

"Un sacco di persone con cui ho parlato hanno detto che ci sono voluti alcuni anni per liberarsi dell’orario canonico 9-17", spiega. "Le persone hanno sempre seguito questo orario sin dalla rivoluzione industriale, quindi è diventata un’abitudine sociale. Quando si inizia a lavorare da remoto, è necessario costruirsi una nuova routine".

"A prescindere da dove ci si trova, affinché gli home worker siano il più produttivi possibile dovrà essere applicata una struttura operativa chiara", sostiene il business coach Ruth Kudzi. "È necessario pianificare le attività e fare pause regolari, oltre a concentrarsi su una cosa alla volta", consiglia. "Non è necessario attenersi agli orari di ufficio, ma piuttosto decidere quando si è più produttivi e disciplinati".

 


Matthew Jenkin è un giornalista freelance britannico ed ex editore di Guardian Careers, la community online del quotidiano The Guardian dedicata a chi cerca lavoro e a chi vuole cambiarlo

Fonti:

(1) https://www.flexjobs.com/2017-State-of-Telecommuting-US/

(2) http://money.cnn.com/2017/06/21/pf/jobs/working-from-home/index.html

(3) https://www.tuc.org.uk/news/home-working-fifth-over-last-decade-tuc-analysis-reveals

(4) https://www.strategyanalytics.com/strategy-analytics/news/strategy-analytics-press-releases/strategy-analytics-press-release/2016/11/09/the-global-mobile-workforce-is-set-to-increase-to-1.87-billion-people-in-2022-accounting-for-42.5-of-the-global-workforce#.Wv28O0gvw2w

(5) https://www.inc.com/suzanne-lucas/survey-most-companies-lack-a-telecommuting-policy-heres-how-to-get-yours-started.html

(6) https://www.cnbc.com/2018/01/04/the-top-25-companies-that-will-let-you-work-from-anywhere.html

(7) https://www.cnbc.com/2017/04/17/amazon-is-hiring-5000-remote-workers-this-year–but-theres-a-catch.html

(8) https://www.apple.com/jobs/us/aha.html

(9) https://hbr.org/2014/01/to-raise-productivity-let-more-employees-work-from-home

(10) https://www.forbes.com/sites/victorlipman/2016/05/02/are-remote-workers-happier-and-more-productive-new-survey-offers-answers/#32fb739e6663

(11) http://autotime.co.uk/homeworkers-more-productive-than-office-based-staff/

(12) https://www.nytimes.com/2017/02/15/us/remote-workers-work-from-home.html

(13) http://etheses.lse.ac.uk/3349/

(14) https://www.forbes.com/sites/carolkinseygoman/2017/10/12/why-ibm-brought-remote-workers-back-to-the-office-and-why-your-company-might-be-next/#6350779316da

(15) https://www.statista.com/statistics/554273/number-of-coworking-spaces-worldwide/

(16) https://web.timeetc.co.uk/virtual-assistant/index.php?kw=a%2520personal%2520assistant&ref=Google-1&gclid=EAIaIQobChMI6qne4b6N2wIVA_hRCh2CeQ8vEAAYASAAEgJNMfD_BwE