Foto d'archivio di persone intente a spostare mobili

Voci

Creare il lavoro dei tuoi sogni è possibile. Scopri come.

Tempo di lettura:  6 Minuti

Secondo Bruce Daisley di Twitter ci sono delle cose apparentemente insignificanti che possono trasformare in maniera radicale uno spazio di lavoro. Esempi? Qualche sedia comoda o, perché no, qualche risata in più. Continua a leggere l’articolo di Loulla-Mae Eleftheriou-Smith

 

Una volta il "lavoro dei sogni" era quello che permetteva di guadagnare tantissimo. Ma oggi è ancora così? Decisamente no. Oggi chi lavora vuole di più dal suo impiego e mette al primo posto la soddisfazione piuttosto che un grosso assegno. L’80% degli intervistati di un recente studio di IWG sull’ambiente di lavoro globale, che ha coinvolto ben 18.000 professionisti, ha dichiarato che permettere ai dipendenti dell’azienda di lavorare da qualsiasi angolo del mondo li ha aiutati ad assumere e conservare i talenti migliori.

Attenzione: il lavoro sarà sempre lavoro e in quanto tale sarà sempre pagato. Ma non sarebbe bello poterlo trasformare in una cosa che ci piace fare? Secondo Bruce Daisley, vicepresidente europeo di Twitter e organizzatore del seguitissimo podcast sul mondo aziendale, Eat Sleep Work Repeat, questo è possibile, e ci spiega come nel suo ultimo libro, The Joy of Work, in cui ha descritto alcuni semplici modi per trasformare il dovere in piacere. O almeno provarci.

1. Cambia posto alla macchinetta del caffè

Avere regolarmente conversazioni positive con i colleghi aiuta ad accrescere la soddisfazione lavorativa. Lo dimostrano svariate ricerche e, come suggerisce Bruce Daisley è meglio approfittarne il più possibile rendendole più frequenti. "In un ufficio ci sono dei punti di incontro fondamentali, come la macchinetta del caffè o il divano, che possono influire notevolmente sul modo in cui le persone collaborano. Spostarli nel posto giusto può avere un impatto immediatamente positivo sulle dinamiche che si creano all’interno di un team". Provare per credere.

Non disperarti se la tua macchinetta del caffè è troppo pesante da spostare. Il principio può essere applicato anche ad altre parti della vita in ufficio. Un esempio su tutti? Un’azienda ha introdotto una buona abitudine: una volta alla settimana tutto l’ufficio è invitato a raccogliersi intorno a un tavolo dove sono disposti degli appetitosi stuzzichini. I 15 minuti di chiacchiere finiscono in un lampo, così come gli stuzzichini.

Battute a parte, alla fine del piacevole incontro tutti tornano al loro lavoro consapevoli di aver creato delle connessioni con gli altri membri del team. Secondo Bruce Daisley parlare con un collega di questioni di lavoro dopo aver chiacchierato del più o del meno in ufficio è molto più facile.

Al primo impatto, il consiglio di imbandire un buffet o di spostare la macchinetta del caffè potrebbe sembrare stupido, ma qual è il fine ultimo di un ufficio? Ovviamente riunire le persone per fare in modo che producano di più della somma delle singole parti. In quest’ottica, questi piccoli interventi assumono un ruolo importante.

2. Adotta la "tecnica del monaco"

I dipendenti felici sono più produttivi e i dipendenti produttivi sono più felici. Questo è il punto. Ma non è sempre tutto così semplice. Ci sono momenti in cui essere produttivi e riuscire a portare a termine il proprio lavoro nei tempi richiesti sembra impossibile. Ed è proprio in quei momenti, e non solo, che secondo Bruce Daisley bisogna adottare la "tecnica del monaco".

Come? Programmando 90 minuti all’inizio della giornata una o due volte alla settimana in cui concentrarsi senza interruzioni sul lavoro da svolgere. Senza interruzioni significa senza telefoni, riunioni, e-mail e, possibilmente, persone.

La tecnica del monaco è apprezzatissima sia da Greg McKeown, consulente della leadership aziendale che ha scritto il libro Essentialism, sia da Cal Newport, professore di scienze informatiche all’Università di Georgetown e autore di Deep Work, che sostengono permetta di portare a termine un lavoro di qualità.

Immagine in stile rinascimentale di monaci che studiano una scrittura

Bruce Daisley spiega: "Cal Newport ritiene che la vita quotidiana dell’uomo moderno sia caratterizzata da continue interruzioni. Se veniamo interrotti ogni due minuti è normale che per completare un documento ci mettiamo almeno quattro ore! Se vogliamo davvero essere soddisfatti del nostro lavoro dobbiamo fare in modo di concentrarlo in blocchi temporali".

Il vicepresidente di Twitter non è uno sprovveduto; sa perfettamente che non tutti i lavori e, soprattutto, non tutti i capi, lo consentono. Nonostante questo, vale comunque la pena cercare di riservarsi 90 minuti di tempo per se stessi completamente privi di distrazioni.

3. Fai una pausa di tanto in tanto

Quando si è carichi di lavoro sembra davvero difficile, se non impossibile, trovare la giustificazione per prendersi una pausa. Ma, nel lungo termine, sono proprio questi periodi di riposo che ci permettono di essere più produttivi, sani e soddisfatti.

Lo conferma uno studio condotto su un gruppo di studenti sotto esame. I ricercatori hanno scoperto che chi aveva avuto la possibilità di fare una pausa era riuscito a ottenere punteggi il 10% più alti rispetto a chi non aveva avuto questa fortuna. Quanto deve durare una pausa per essere efficace? Secondo una ricerca, pubblicata nell’autorevole Proceedings of National Academy of Sciences, da 20 a 30 minuti. A trarne giovamento poi non è solo l’accuratezza, ma anche la creatività e la memoria.

Non sai come prenderti una pausa? Bruce Daisley consiglia di provare a raggiungere un bar o, almeno, una macchinetta posta in un piano diverso dell’ufficio durante la pausa caffè, fare un sonnellino o, per chi ci riesce, meditare. La cosa migliore secondo lui sarebbe fermarsi proprio nei momenti di maggiore difficoltà. Potrebbe sembrare controproducente, ma in realtà aiuta a superare più efficacemente i momenti di stress ed esaurimento.

4. Fatti una risata

Ti capita spesso di sentire ridere i tuoi dipendenti? Tranquillo, è un buon segno. Significa che sono soddisfatti. Una sana risata aiuta a sdrammatizzare e a stemperare tutti quei momenti di tensione e di stress che si creano in un ufficio, ma non solo. Solleva anche il morale dei dipendenti.

Tanti saranno stati rimproverati da un capo per essere stati trovati a ridere con un collega durante un periodo difficile per l’azienda, come è successo a Bruce.

Che, però, crede fortemente nel potere della joie de vivre sul posto di lavoro e nella teoria sul legame dello psicologo evoluzionista e antropologo Robin Dunbar, secondo cui gli animali e gli uomini sperimentano picchi nei livelli di endorfine in modi pressoché identici: i primi prendendosi cura del pelo dei propri simili e i secondi ridendo con i propri simili. In pratica la risata ci unisce, rilascia endorfine e attiva in maniera davvero efficace la nostra creatività.

Alla luce di ciò, Bruce consiglia di lasciare spazio a momenti di umorismo e allegria durante le riunioni, senza però limitarsi alle sole riunioni informali, ma anche a quelle durante le quali si festeggia un traguardo importante o si saluta un membro che sta andando in pensione. Bisogna sempre ricordare che le persone divertenti sono un bene prezioso, non solo sul posto di lavoro, perché dopotutto una risata è da sempre la migliore medicina.

5. Ammetti i tuoi errori

Credevi di aver fatto un lavoro perfetto ma poi è andato tutto storto? Secondo Bruce Daisley la cosa importante, in questi casi, è sapere gestire le sconfitte.

A nessuno piace fare errori, figurarsi assumersene la responsabilità! Gli errori sono spesso considerati come una perdita di tempo soprattutto negli ambienti in cui le scadenze la fanno da padrone. Bruce Daisley ritiene che dovrebbero, invece, essere considerati come un’esperienza di crescita. "La capacità di ammettere un errore, cosa peraltro umana, può contribuire a creare rapporti di fiducia nei team", spiega.

Amy Edmondson della Harvard Business School ha realizzato una ricerca sulla "sicurezza psicologica" analizzando i comportamenti dei migliori team medici. Nonostante la professoressa si aspettasse da parte di questi team un numero inferiore di errori rispetto ad altri team, ha scoperto che gli errori commessi erano maggiori o, meglio, che gli errori segnalati erano maggiori perché i team esaminati avevano dato vita a un ambiente in cui era normale parlare e confrontarsi sugli errori.

Bruce spiega: "I rapporti tra i membri dei team migliori erano basati sulla fiducia e sulla collaborazione, nessuno aveva paura di ammettere di aver commesso un errore. Secondo la professoressa Edmondson per creare un ambiente sereno è fondamentale che le persone che ne fanno parte siano pronte ad ammettere i propri sbagli".

6. Rilassati (in uno spazio ad hoc)

I tuoi dipendenti trascorrono la maggior parte delle loro giornate nei tuoi ambienti di lavoro. Hai mai pensato di rendere più piacevole l’ufficio magari mettendo a loro disposizione uno spazio in cui rilassarsi, ricaricarsi, sonnecchiare o persino meditare? No? Allora dovresti pensarci perché ti aiuterebbe a renderli più produttivi e, in ultima analisi, a non farli scappare.

Più di un terzo dei Millennial è concorde nel dire che la presenza di una zona relax in ufficio sarebbe più importante che avere accesso a strutture per lo sport o per l’intrattenimento. Lo ha scoperto un sondaggio di Date Office Interiors.

Sempre più uffici si stanno impegnando a creare quella che Bruce Daisley definisce un’"economia mista" di zone relax, spazi di lavoro e aree sociali. Alcune aziende stanno persino realizzando aree dedicate alla mindfulness, che possono rivelarsi particolarmente utili in ambienti di lavoro stressanti.

Ma non sono solo le aziende a cercare di rendere più piacevole il lavoro, basti pensare al caso di una stazione di polizia del Regno Unito. La novità è che la zona mindfulness non è stata voluta dall’alto, ma da un gruppo di agenti che ne hanno richiesto la realizzazione.


Loulla-Mae Eleftheriou-Smith è una giornalista britannica che scrive per The Independent, The Huffington Post e altre testate

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